Biografia di Richard Gere
Nasce a Filadelfia il 31 Agosto del 1949, da una famiglia di origine anglo-irlandese. Dopo il liceo, dove eccelle in ginnastica e musica, si iscrive all’Università con l’intento di laurearsi in Filosofia ma lascia dopo due anni per dedicarsi alla recitazione. Si esibisce per la prima sul palcoscenico come attore professionista nel 1971 in “Rosencrantz e Guildenstern sono morti”, mentre il suo primo ruolo importante arriva nel 1973 con la versione teatrale del musical “Grease”. Esordisce sul grande schermo a metà degli anni settanta, nella crime-story “Rapporto al capo della polizia” (1975). Dopo “In cerca di Mr. Goodbar” (1977), è finalmente protagonista ne “I giorni del cielo” (1978) di Terrence Malick. La sua popolarità (soprattutto verso il pubblico femminile) si rafforza però negli anni ’80, grazie al thriller “American gigolò” (1980) ed al dramma romantico “Ufficiale e gentiluomo” (1982). Nel 1983 recita nell’action “All’ultimo respiro”, ed è poi diretto da Francis Ford Coppola in “Cotton Club” (1984). Purtroppo le pellicole seguenti, come “Power” (1986) , non ottengono risultati soddisfacenti al botteghino. Il successo ritorna nel 1990, con il thriller “Affari sporchi” (1990) e soprattutto con la commedia romantica “Pretty woman” (1990) a fianco di Julia Roberts. Nel seguito degli anni ’90, in cui sua carriera può dirsi rinata, è con Jodie Foster in “Sommersby” (1993) e recita nuovamente insieme a Julia Roberts in “Se scappi ti sposo” (1999). Veste inoltre i panni di Lancillotto ne “Il primo cavaliere” (1993), lavora con Edward Norton in “Schegge di paura” (1996) ed è antagonista di Bruce Willis nel poliziesco d’azione “The Jackall” (1997). Nel 2000 è assieme a Wynona Ryder nel romantico “Autumn in New York” di Joan Chen e viene diretto da Robert Altman nella commedia “Il dottor T e le donne”. Tre le pellicole nel 2002: il thriller “The Mothman Prophecies, il dramma sentimentale “Unfaithful” di Adrian Lyne ed il musical Chicago, che gli vale il Golden Globe come migliore attore. Dopo “Shall We Dance?” (2004) con Jennifer Lopez e “L’imbroglio” (2006), l’attore impersona uno dei volti di Bob Dylan nel biografico “Io non sono qui” (2007) di Todd Haynes. Nel 2009 è la volta altro “biopic”, “Amelia”, con Hillary Swank nei panni dell’aviatrice Amelia Earhart. Sempre nel 2009 lo troviamo nello strappalacrime “Hachiko” e nel poliziesco “Brooklyn Fines” con la regia di Antoine Fuqua.